Leggendo i post precedenti, ho visto che molti non sono pienamente soddisfatti del loro lavoro. Questo mi ha fatto venire in mente una cosa, e mi domandavo se capita anche a voi.
Ho notato che in genere i miei amici o parenti (non ingegneri) dicono di avere una grande stima della mia figura professionale, però spesso mi chiedono di fare “visto che sono ingegnere” dei lavoretti per i quali in realtà basterebbero titoli di studio di gran lunga inferiori. Evidentemente, poche persone sanno in che cosa consista veramente il nostro lavoro. Ormai ho perso il conto di quanti mi hanno chiesto di riparargli il computer (nel senso di togliere virus, formattare, ecc., mai lavori hardware), tipicamente di domenica. A volte mi chiedono di dividere il conto della pizzeria o del ristorante, come se la matematica si limitasse alla capacità di fare qualche operazione a mente. Nel magazzino della parrocchia si è accumulato un mucchio di cianfrusaglie inutili, tra cui anche apparecchi elettronici, perché (almeno dalle mie parti) c’è la discutibile usanza di donare alla Chiesa i rifiuti che non si ha voglia di portare fino alla discarica. Invece di buttare via tutto, spesso il prete chiede a me di dare un’occhiata per cercare di recuperarli, come se l’ingegnere elettronico fosse un semplice surrogato della nettezza urbana. Tutti evidentemente si appellano tacitamente al famigerato articolo 4.2 del Codice Deontologico, secondo cui
l’ingegnere può fornire prestazioni professionali a titolo gratuito solo in casi particolari quando sussistano valide motivazioni ideali ed umanitarie.
Per quanto riguarda le donne ... normalmente vengono da me soltanto per scroccare consulenze matematiche o informatiche, e altrimenti non mi cagano. A nessuna viene in mente che il tempo risparmiato è più che sufficiente per una sveltina. Ieri addirittura una ha preteso che le traducessi dall’inglese un articolo di biologia (un mattonazzo di decine di pagine) che le serve per un esame. Non è riuscita a fare niente di meglio che ringraziarmi a parole e offrirmi una merendina presa al supermercato. Bah ...