28.8.07

Michael Moore


Conoscete sicuramente questo regista americano che fa film di denuncia contro Bush pieni zeppi di americanate... Io pensavo di contattarlo per girare un film di denuncia della vita triste e sconsolata dell'ingegnere, sempre chiuso in queste fabbriche grigie, dove la parola "figa" é tabú, perché pochissimi ne hanno mai vista una, ed alcuni hanno paura che vederne una dopo tante ore di isolamento a smanettare davanti ad un computer potrebbe addirittura accecarli. Ovviamente per il film vi contatteró tutti come attori principali. Bombolone e altri personaggi simili saranno utilizzati per le scene piú particolari e toccanti.

12 Comments:

At 10:47 , Blogger LukeSkywalker said...

Beh mi sembra una figata.. he he.. he he.. (leggi alla Beavis & Butthead)
Mi raccomando non dimenticarti di chiamare Manzo per la sceneggiatura e Frenesia come controfigura per le scene di azione. Ci starebbe anche Rambo (di Grado) nel cast secondo me..

 
At 15:50 , Blogger Gabriele Guarnieri said...

Quando ero in California mi hanno fatto leggere la tesi di dottorato di un certo Michael Moore, che però non era il regista (la data di nascita era diversa). Un bel mattonazzo di 247 pagine...

Non è facile commentare questa proposta. Il problema è reale e molto sentito, però non credo che si riesca a cambiare qualcosa grando un film di denuncia. Sarebbe come pensare di poter fermare le guerre appendendo la bandiera della pace fuori dalla finestra. A meno che ovviamente lo scopo reale non sia usare gli incassi per finanziare una spedizione in Thailandia.

Purtroppo la nostra situazione è critica perché si combinano due cause concomitanti. Notoriamente le ragazze preferiscono i fighetti che le portano al bar e in discoteca, e girano alla larga da quelli che studiano e lavorano. Inoltre siamo in Italia, che è il paese più vicino al Vaticano, e l’effetto purtroppo si fa sentire. Alcuni sostengono che “in tempo di guerra ogni buco è una trincea” (il detto continuerebbe con “e ogni palo è una torre” ma stranamente il seguito è meno citato), e suggeriscono pertanto di provarci con le babe che nessuno prende. Questa corrente di pensiero ha radici già nella filosofia greca; in particolare era seguita un filosofo della scuola cinica di cui non ricordo il nome. In questo modo però si rischia di trovarsi nella situazione opposta, cioè di non riuscire più a levarsela di torno, il che può essere fastidioso perché se nessuno la prende di solito c’è un buon motivo. Bah ...

 
At 10:23 , Blogger Gabriele Guarnieri said...

Magari invece di fare un film potrebbe essere più semplice fare una canzone. Luca e Davide, munitevi di carta pentagrammata e mostrateci che cosa sapete fare. La difficoltà però è che gli standard di qualità richiesti sono molto elevati, perché bisognerebbe confrontarsi con due pietre miliari come “Non me la danno mai” di Dario Vergassola e “Co mori el papa” dei THC.

A proposito di canzoni di denuncia, ve ne segnalo altre due che trattano i temi analizzati in alcuni post precedenti. Le segnalo qui, invece che nei relativi thread, perché ho visto che le risposte ai vecchi post non le guarda nessuno. Il tema delle puttane è trattato a fondo nella canzone “Troioni” dei THC. Forse però i rischi che descrive sono esagerati, perché una volta un mio amico ha fatto il calcolo di quanto gli costa la sua morosa e quanto riesce ad adoperarla, e ne ha concluso che conviene senza dubbio andare a puttane. Infine il tema della noia in ufficio è ben descritto dalla canzone “Palle” degli Squallor (che va ascoltata assieme alla “Ripresa” altrimenti perde buona parte del fascino), che oltre ad avere un testo di rara profondità filosofica ha anche una musica di tutto rispetto (è un contrappunto a 4 voci).

 
At 11:28 , Blogger LukeSkywalker said...

Una canzone dici?.. boh.. verrebbe fuori una roba molto triste.. Esiste già una canzone che fa molto al caso nostro.. Si chiama "uomini soli", non quella dei Pooh, bensì quella dei Nidi di Vespe (un gruppo death metal di Pasiano di Pordenone). Secondo me agli ingegneri non resta altro che darsi all'alcol e alle droghe leggere, non vedo molte alternative.

 
At 11:41 , Blogger LukeSkywalker said...

Riguardo alle prostitute.. guarda che non ti risolverebbero i problemi comunque. L'ingegnere, dietro il suo freddo pragmatismo, nasconde un animo sensibile e bisognoso d'affetto. Non si accontenterebbe mai del puro materialismo fine a se stesso, giusto?.. (cerco conferme perché non ne sono così certo neppure io)

 
At 15:14 , Blogger Gabriele Guarnieri said...

Penso che tu abbia ragione. Infatti uno normalmente è costretto a rivolgersi ad una professionista perché non ha altro di meglio. A tutti piacerebbe avere una ragazza che apprezzi lo studio e il lavoro, con cui si possa fare una conversazione intelligente, che non abbia sciocche manie religiose, che la dia perché le piace e non per soldi (o più in generale in cambio di favori/regali/carriera/ecc), e soprattutto che non rompa le palle. Ma quanti esemplari ne esistono? Gli studiosi ritengono che la razza sia ormai estinta. Alcuni mettono addirittura in discussione la sua esistenza storica.

Purtroppo viviamo un mondo con valori morali completamente distorti. Qualunque teppista alcolizzato viene considerato “figo”, e se una ragazza ha dei sani e naturali appetiti viene subito etichettata come troia o ninfomane e sembra quasi che debba vergognarsi e farsi curare da uno psichiatra.

Vi segnalo questo breve saggio che cerca di dare una piegazione del perché le donne vanno dietro prevalentemente ai priapicefali. L’autore fa un’analisi molto circostanziata, citando addirittura filosofi della levatura di Matt Groening.

 
At 16:10 , Blogger Wowsuper said...

Non essere cosí drastico, non é vero, non sono tutte cosí. Forse hai frequentato ambienti sbagliati (vedi ingegneria o parrocchie). Prova a invitare qualche ragazza a bere qualcosa al bar (ovviamente un bar carino, non quelli dell'universitá) insieme a te. Parlale di ció che sei e di quello che fai e vedrai che quella giusta la trovi. Ci vuole un po' di pazienza peró, non funzionerá con la prima che inviti. Un altro consiglio che con me ha funzionato é quello di non innamorarti di nessuna finché non l'hai invitata piú d'una volta ad uscire con te. Unitamente al consiglio di non invitare una seconda volta chi ha rifiutato di uscire la prima, qualunque sia stata la scusa che ha trovato.

 
At 16:50 , Blogger LukeSkywalker said...

Sì ma dove le trovi le tipe da invitare fuori? E' anche quello il problema. Nel mio caso ad esempio, le tipe che conosco hanno tutte già il ragazzo, e non ti presentano mai delle amiche (a parte casi rari). E' difficile allargare la cerchia delle conoscenze.. Alla fine dove vai? Conoscere una tipa da solo è praticamnte impossibile, e rischi anche che ti mandi a quel paese..

 
At 09:20 , Blogger LukeSkywalker said...

Per Gabriele:
Troppo azzeccato il saggio.. e grandissimo il tipo che l'ha scritto.
Dalla mia esperienza personale devo dire che ci sono parecchi riscontri. C'è poi da aggiungere che le tipe si intestardiscono quando il rapporto va male e si autoconvincono ancora di più che la persona è quella giusta. Alla fine, quando raggiungono il limite umano di sopportazione, si danno al tradimento per esprimere il loro malcontento e anche un po' per ripicca. Dopo aver tradito svariate volte di solito aspettano il momento meno adatto (tipo la festa di compleanno del tipo) per troncare il rapporto, dicendo però di voler mantenere l'amicizia.

 
At 15:44 , Blogger Gabriele Guarnieri said...

Rispondo a Riccardo:

In realtà non sono così drastico, ho soltanto fatto copia-incolla da una cazzata che avevo trovato in rete, per vedere se qualcuno la riconosceva. Non ha funzionato, probabilmente perché la fonte era poco nota. Una volta in un mio articolo avevo citato una frase da un famoso articolo che aveva vinto il Premio IgNobel, ma anche quella volta è passata inosservata, probabilmente perché l’articolo è famoso soltanto come titolo, ma pochi l’hanno effettivamente letto in quanto il “full text” è introvabile. Per la cronaca, io ce l’ho perché una volta per fare una goliardata me lo sono fatto mandare con un prestito interbibliotecario internazionale. Nel caso interessi a qualcuno, eccolo qui; mi è costato 6 euro ma meritava.

Concordo pienamente per il resto. Le parrocchie sono ambienti poco raccomandabili; uno pensa di trovarci brava gente, invece so per esperienza che sono un ritrovo di alcolizzati che si credono dei fighetti. Giustissimo non innamorarsi di una tipa senza esserci uscito. In particolare, una volta mi è capitato di fare una lunga chiacchierata per e-mail con una baba che avevo conosciuto in parrocchia, e che in quel periodo era all’estero per studio. Scrivendoci da lontano mi è sembrata tanto brava e coccola, e mi è venuta voglia di conoscerla, poi quando è tornata e ho visto che cosa faceva nella vita mi sono accorto subito che era una ragazzina scema assolutamente inutile. Per fortuna non mi ero preso una cotta per lei, visto che è proprio una crodiga (sia lodata la Natura), e quindi l’ho mandata a remengo senza rimorsi. Riguardo all’ultimo consiglio, aggiungo: se ti viene il minimo sospetto che una baba ti sta raccontando balle, mandarla a cagare subito, guai pensare che forse potrebbe esserci una spiegazione logica.

 
At 18:20 , Blogger Gabriele Guarnieri said...

Ho trovato la citazione filosofica di cui parlavo. È di Antistene (444-365 A.C.), fondatore della scuola cinica. Non ho trovato l’originale in greco; la traduzione in italiano dice:

Quando sento il bisogno di avere un rapporto con una donna la scelgo sempre molto brutta, in modo che me ne sia grata per tutta la vita.

Penso sia vera. Infatti ho notato che le ragazze che nessuno caga di solito tendono ad essere più coccole e a fare meno le “preziose”. Non tutte però; alcune si inacidiscono e poi dicono che in realtà non è vero che nessuno le prende ma sono loro a non volere nessuno. Un classico, come la storia della volpe e l’uva.

Però bisogna tenere presente che c’è il rischio di non riuscire a levarsela più di torno.

 
At 10:29 , Blogger LukeSkywalker said...

Guarda io questo rischio non l'ho mai incontrato neanche lontanamente. In realtà non sono mai riuscito a farmi piacere una ragazza che non mi piace, e quel che è peggio, subisco molto la bellezza femminile, nel senso che mi piacciono solo le belle ragazze, quelle che non mi cagano neanche di striscio.

 

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